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Illusione e realtà, percezione e scelta
Febbraio 20, 2018
di Beppe Grillo e il suo neurologo –
Da tempo sentiamo ripetere che la realtà è un’illusione, che “non vediamo la realtà ma quello che si attiva nei nostri sensori”,
come la retina, la pelle e così via.
Per molti percepiamo ciò che ci circonda come se stessimo vivendo dentro un cinema in cui viene proiettato il mondo esterno.
Ed è vero, per moltissimi aspetti è proprio così sebbene spesso dimentichiamo che quel cinema è nostro.
Infatti operiamo in modo attivo su quello che percepiamo; così,
pur non vedendo il mondo in modo diretto questo è rappresentato nell’attività dei nostri sensori
e delle parti del cervello che funzionano da “schermi di proiezione”. Si tratta di “schermi attivi” sui quali il nostro cervello opera continuamente;
non stiamo parlando di una proiezione passiva su di una superficie neutra come al cinema.
In verità la visione della realtà come illusoria è oramai scontata per le neuroscienze
(dalla caverna di Platone a Von Helmotz, scomparso nel 1895, sino a Friston e tanti altri).
Eppure ripetere che viviamo dentro una illusione è diventato quasi un mantra, soprattutto in questo periodo,
un vero e proprio relativismo della realtà: non esiste e quindi perché cercarla.
Siamo nel periodo dei “non esiste”:
il tempo ad esempio non esiste, siamo lì, passivi, ad aspettare novità neo-misticistiche
mentre nutriamo grandi speranze nella “realtà aumentata”.